
I mercati ambulanti confermano il loro ruolo come punti di riferimento per i cittadini, ai quali si affiancano nuove modalità di acquisto diretto dal produttore, presso l’azienda agricola o sui banchi dei mercatini, delle sagre e delle fiere che vengono proposte sempre più spesso da gran parte dei comuni italiani.
La possibilità di acquistare direttamente dal produttore, evitando passaggi commerciali intermedi, consente generalmente al consumatore di spuntare, a parità di qualità, un prezzo inferiore ed allo stesso tempo ottenere un maggior guadagno per il produttore. Si determina inoltre una filiera corta che è in grado di garantire, a fronte di un minor tempo di trasporto, una maggiore freschezza dei prodotti, un minor impatto ambientale ed un legame con il territorio.
L’acquisto di prodotti alimentari sulle bancarelle potrebbe però esporre il consumatore a rischi legati alle maggiori difficoltà per garantire, soprattutto nel periodo estivo, una corretta temperatura di conservazione degli alimenti deperibili e talvolta esporre anche alla carenza di informazioni legate ad un’etichettatura incompleta o assente.
Come per tutti gli acquisti alimentari occorre pertanto tener presente alcuni indicatori al fine di evitare di acquistare alimenti di scarsa qualità o, nei casi peggiori, addirittura potenzialmente pericolosi per la salute.
Alcuni imprenditori che effettuano la vendita diretta non sono tenuti, in relazione al regime fiscale a cui sono sottoposti, al rilascio dello scontrino fiscale, documento fondamentale per dimostrare l’avvenuto acquisto di un prodotto e risalire alla ragione sociale del venditore.
Nell’avvicinarsi ad un banco di vendita è quindi importante accertarsi della presenza di indicazioni inerenti il venditore: l’esposizione di cartelli riportanti la denominazione d’impresa e la sede legale sono elementi di base che permettono al cittadino di sapere da chi acquista.
Altrettanto importante è valutare le modalità di esposizione degli alimenti: la mancata protezione dalla luce solare diretta e dagli insetti o la presenza di salumi o formaggi conservati fuori da banchi frigoriferi ed esposti a temperature che nel periodo estivo possono superare i 30°C sono da evitare per le possibili alterazioni legate alla denaturazione di alcune sostanze contenute nell’alimento stesso ed allo sviluppo della flora microbica.
Sussiste anche per la vendita su aree mercatali l’obbligo di presenza dell’etichettatura: anche per la vendita diretta dal produttore devono essere fornite le indicazioni previste dal D.Lgs. n. 109/1992.
Prima di acquistare occorrerebbe pertanto verificare la presenza su un’etichetta, su un cartello o su un registro a disposizione del cliente, di almeno:
- la denominazione di vendita (di che prodotto si tratta);
- l’elenco degli ingredienti;
- se si tratta di prodotti deperibili (es. salumi freschi) le modalità di conservazione.
Diffidare ed evitare anche l’acquisto di mozzarelle sfuse. La vendita di questo tipo di formaggio dovrebbe avvenire sempre in confezioni riportanti l’etichettatura predisposte al momento della produzione e non possono essere vendute sfuse se non negli spacci annessi ai caseifici.